Il Club 2000m. invita a descrivere escursioni e itinerari vissuti sulle montagne dell'Appennino. I racconti sono organizzati per gruppi montuosi:
Invia il racconto della tua escursione, non ancora presente tra quelle pubblicate o effettuata in una stagione diversa a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. indicando nell'oggetto: Escursione. Accompagnala con qualche foto che ritieni interessante per illustrare il percorso o punti di attrazione. Il Club si riserva di scegliere tra le foto inviate quelle da pubblicare.
Ecco i Vs. racconti:
I collezionisti dell'Appennino
Intervista a Livio Rolle
L’Appennino periodico semestrale del Club Alpino Italiano sezione di Roma
Anno LXI - n° 1/2013
di Elisabetta Moffa.
IL primo Dicembre 2012 il CAI di Roma ha ospitato l’annuale serata sociale del Club2000m. Tra i relatori anche due soci della Sezione, F. Dente e G. Giua, premiati, con altri, in una sala strapiena, per aver salito tutte le cime oltre i 2000 metri dell’Appennino.
Ne parliamo con Livio Rolle, uno dei fondatori del Club (gli altri sono Giuseppe Albrizio, Claudio Carusi e Alberto Osti).
Che cos’è il Club2000m e perché avete voluto organizzare il vostro incontro proprio al CAI?
«Il Club riunisce un gruppo di appassionati che si propone di stimolare a conoscere sempre meglio l’Appennino e
ad esplorarne anche le cime meno note. Per far questo ha realizzato l’elenco delle cime dei 2000 dell’Appennino, riportato nel libro omonimo. Per aderire al Club è sufficiente aver salito almeno un monte oltre i 2000 mt. e registrarsi sul sito del Club (www.club2000m.it).
Ci piace condividere e diffondere la nostra passione e il CAI ci sembrava la sede più adatta, visto che premiavamo
2 soci della Sezione».
Dite di aver realizzato voi l’elenco delle cime dell’Appennino oltre i 2000 mt. Non c’era già?
«Non c’era. L’epoca delle grandi esplorazioni è cominciata prima che fosse completata l’unità d’Italia e ha distratto l’attenzione su cime ben più elevate. I topografi si sono limitati a registrare quote significative e i nomi noti dei luoghi man mano che realizzavano le mappe, con uno sguardo molto locale, mentre i geografi sono più interessati al contesto complessivo del territorio, ai suoi risvolti economici o ecologici o di trasporto.
Uno sguardo troppo generale per occuparsi di un elenco di cime, che interessa solo gli appassionati di montagna. D’altronde, anche l’elenco dei 4000 delle Alpi, montagne ben più note di quelle dell’Appennino, è stato definito solo nel marzo 1994 da una commissione internazionale dell’UIAA (con gli esperti dei club alpini di Francia,
Italia, Svizzera), su impulso del Club 4000, ora una sezione del CAI di Torino.
Per l’Appennino c’è stato qualche anno dopo un auspicio in tal senso da parte di Stefano Ardito, stimolo che
noi abbiamo raccolto».
E comunque si sarà trattato al massimo di raccogliere un po’ di nomi da qualche cartina… o non è così?
«La realizzazione dell’elenco non è stata affatto semplice. Per prima cosa non tutte le cime hanno un nome, e non tutti i nomi su una cartina corrispondono ad una cima. Allo stesso modo, non tutti i punti in mappa con una quota oltre i 2000 sono cime. È stato un lavoro lungo.
Ce ne siamo subito resi conto quando abbiamo confrontato gli elenchi che ciascuno di noi aveva realizzato autonomamente. C’era chi aveva 280 voci, chi 220. Per esempio, per qualcuno, tutti i punti in mappa sulla cresta de La Terratta erano cime, anche se poi chi percorre la cresta non se ne rende conto.
Ci siamo dati delle regole per identificare le cime, ma poi occorreva spulciare le cartine, col rischio di dimenticarsene qualcuna. Serviva un lavoro corale, per questo ci siamo uniti, per poi accettare contributi da parte di tutti quanti hanno voluto collaborare. Il Club 2000m si è costituito nel 2007, e finora abbiamo già realizzato 2 edizioni dell’elenco. Ora stiamo lavorando alla terza, che speriamo sia quella definitiva».
Quindi alla base dell’elenco ci sono delle regole. Come le avete definite? Non rischiano di essere troppo soggettive?
«È un rischio che ci era chiaro sin dall’inizio, dopo le prime accese discussioni. Per questo ci siamo ispirati alle regole definite dal Club 4000 e dall’UIAA. Il primo criterio individuato è oggettivo, misurabile: il dislivello relativo rispetto alla sella più alta adiacente, ovviamente per tutti i punti con un’altitudine superiore a 2000 mt. Per l’Appennino lo abbiamo definito di minimo 50 mt., mentre per le Alpi, con situazioni ben più impegnative, è di 30 mt. Approfondendo successivamente la questione ci siamo resi conto che questo è il criterio chiave utilizzato per realizzare tutti gli elenchi di questo tipo. E ovviamente il valore minimo del dislivello dipende dalle altitudini in gioco: per gli 8000 è di 500 mt. I valori sono sensati, ma restano arbitrari: basti pensare che elenchi anglosassoni analoghi hanno misure in piedi, per cui per es. i Munros scozzesi identificano cime oltre i 3000 piedi, che equivalgono a 951 mt.
Abbiamo poi considerato anche che per monti molto estesi punti lontani almeno un km, anche se con un dislivello inferiore a 50 mt, potevano caratterizzarsi come cime. Ci sembrava inoltre sciocco escludere tutte le cime cui era stato dato storicamente un nome, anche se non rispettavano il criterio del dislivello.
Infine avevamo considerato un criterio morfologico, di imponenza d’aspetto, ma non ne terremo conto nell’ultima revisione, perché si presta a troppe discussioni.
Crediamo di aver fatto un lavoro ragionevole, e siamo lieti che la Società Geografica Italiana abbia voluto riconoscerne il valore divulgativo».
Ma se le regole sono oggettive, perché continuate a rivedere l’elenco?
«Perché è facile ignorare una cima, e alcune ci sono state segnalate, anche da soci CAI, dopo i 2 primi elenchi. Perché le cime sono sempre quotate in mappa, ma le selle no, e occorre andare a misurare il dislivello sul posto, per dirimere casi limite. Perché prima abbiamo incluso tutto in base alle cartine, poi abbiamo dovuto togliere
qualcosa dopo aver verificato sul posto.
Per questo ci piacerebbe un maggior coinvolgimento delle varie sezioni CAI dell’Appennino nell’edizione finale.
Perché abbiamo nominato le cime senza nome storico dapprima come anticime di un’altra vicina, per poi trovare dei nomi più pertinenti. Ecco, questa è un’altra area dove ci farebbe piacere un maggior coinvolgimento del CAI: probabilmente ci sono nomi locali non registrati nelle carte IGM o denominazioni definite dai comuni, e questi li conoscono solo gli appassionati locali. Speriamo di riuscire ad avviare questa collaborazione al più presto».
Per tornare al Club, qualcuno prende le distanze da questa forma di collezionismo. Cosa possiamo rispondere ai critici?
«È molto semplice: il collezionismo, per noi, rappresenta uno stimolo a percorrere sentieri poco conosciuti, a non trascurare le mete meno note o quelle più lontane, a studiare le carte.
È un progetto che regala esperienza e conoscenza. Così, inizialmente si è trattato di sapere per quali cime andare a rilevare i dati necessari a includerle o meno nell'elenco.
Man mano il progetto è diventato un incentivo alla scoperta di luoghi insoliti e spesso bellissimi, non frequentati per la distanza, l'impegno necessario o per abitudini domenicali. Un'occasione per scoprire nuove meraviglie del nostro Appennino.
Il condividere con altri appassionati l'esperienza delle cime già collezionate è stata l'idea per stimolare anche loro
a guardarsi attorno.
Poi qualcuno l'ha presa più di petto, e in 2-3 anni ha quasi completato la collezione. Parliamo comunque di gente
che di montagna ne aveva già fatta tanta prima che uscisse l'elenco. Si tratta in ogni caso di un collezionismo
non competitivo perché, alla fine, tutti arriveranno a completare la collezione, chi prima e chi dopo.
Se con la scusa della collezione saremo riusciti a far amare un po' di più l'andare in montagna per godersi la natura
e il nostro Appennino, e a conoscerlo meglio, saremo soddisfatti».
001 - la pagina (1-2) originale de L'Appennino
002 - la pagina (2-2) originale de L'Appennino
Intervista a Claudio Carusi
1 - Il Club2000m ha organizzato il 1° Fotocontest indirizzato ai propri membri «Montagna Visionaria». In cosa consiste il concorso?
Il concorso è un modo per far partecipi sempre più i soci del Club2000m all’attività del Club medesimo. In questo caso poi si è voluto dare un taglio nuovo e simpatico al solito format del concorso classico. Infatti le foto che partecipano alla gara (una targa ricordo alla foto vincente) ancor prima della proclamazione finale saranno pubblicate nel sito di Mount Live e mostrate a tutti quindi in pratica mentre arrivano alla giuria saranno appunto “contestualmente” pubblicate quasi ad allargare idealmente la stessa giuria giudicante col fine, in primis, di mostrare l’assoluta trasparenza-semplicità della proposta e della gara, principale caratteristica, d’altronde, quella della trasparenza e della semplicità da sempre prerogativa del Club 2000m
2 - Chi può partecipare?
In questo primo anno solo i soci del Club 2000m (esclusi i membri del direttivo)
3 - I membri hanno accolto con favore l’iniziativa?
Penso di si, le foto pervenute non sono per la verità tantissime ma ciò non vuol dire che i soci non abbiano gradito l’iniziativa.
4 - Da chi è composta la giuria?
Da un membro del Direttivo del Club 2000m, da una socia del Club 2000m, da un rappresentante del CAI
5 - Quando ci sarà la premiazione?
La premiazione avverrà in occasione della serata annuale del Club 2000m che quest’anno e’ organizzata sabato 3 dicembre 2016 a Roma
6 - Un Concorso originale fuori dai classici e generici temi che sta ad indicare un approccio particolare alla montagna introiettando visioni che ad un occhio veloce possono sfuggire. E’ questo l’intento del Club, avvicinare gli appassionati di montagna ad una visione lenta e dettagliata di ciò che lo circonda?
Si, anche. Infatti in un contest fotografico sul tema della montagna quale quello di cui stiamo parlando e al fine di evitare soltanto generiche sebbene bellissime foto della natura abbiamo introdotto un aggettivo preciso proprio per cercare di ottenere foto nelle quali l’occhio del fotografo possa intervenire, ovvero mostrarsi nella foto, e sicuramente per ottenere ciò una visione veloce non facilita di certo il compito.
Articolo su Mountlive
001 - Foto (L'Ombra della Montagna) Vincitrice del Contest Fotografico
del Club 2000m
002 - Antonio Muscedere Vincitore del 1° Contest Fotografico del Club 2000m,
premiato da Carlo Coronati sponsor della targa offerta dall'Edizioni IL Lupo.
003 - Angelo Monti - Claudio Carusi - Carlo Coronati - Antonio Muscedere
e Alessandra Martella
Serata con il CAI di Palestrina
Il CAI di Palestrina con il Suo mentore Vincenzo ABBATE insieme ai suoi preziosi collaboratori, supportato dal Presidente Luciano GALLI e dal Direttivo, ha avuto la splendida idea di realizzare un percorso che prende le mosse dal 1° Articolo dello Statuto del CAI che così recita. “ Il Club Alpino Italiano …ha per scopo l’alpinismo in ogni sua manifestazione, la conoscenza e lo studio delle montagne, specialmente di quelle Italiane…”
Un lungo percorso che dura da 153 anni che la Sezione di Palestrina ha deciso di realizzare in modo duplice: uno a livello alpinistico di base con le gite sociali da calendario ed uno parallelo caratterizzato da una serie di iniziative culturali in grado di fornire il più vasto vocabolario riguardante il variegato mondo dei linguaggi di montagna.
Così recita la presentazione di questo percorso da parte del CAI di Palestrina inserendo il Club 2000m fra gli ospiti che rientrano proprio in questo contesto ed invitando il Direttivo del Club a partecipare ad una serata volta ad offrire una visione differente delle terre alte con le proprie esperienze personali.
Venerdì 24 Marzo alle ore 19 con la presenza del Presidente del Club 2000m Giuseppe ALBRIZIO e da uno dei componenti del Consiglio Direttivo Francesco MANCINI si realizza un sentito e partecipativo incontro.
Questa Serata è perfettamente descritta da colui che massimamente mi ha aiutato nella sua realizzazione concreta l’Alpinista e Direttore di Escursioni del CAI di Palestrina, con cui spero di salire in montagna quanto prima, il Super attivo Pietro DI MOTTA che con i suoi bellissimi video ha scritto “ Passioni e condivisioni con un solo obiettivo…La Montagna “.
Tutto nasce nel Dicembre del 2016 quando, come organizzatore di varie iniziative del Club, ricevo una telefonata dal Grande Vincenzo ABBATE il quale mi chiede se volessi essere il portavoce di questo invito al Direttivo del Club 2000m.
La sorpresa è tanta perché Vicenzo ABBATE per me è una persona quasi mitologica del CAI non solo per il suo grandissimo impegno di montagna che da decenni spende a tutti i livelli escursionistico, alpinistico, culturale, ma anche per il fatto che è stato uno dei primi ad aver saputo cogliere tanti anni fa il vero significato del Club 2000m essendone diventato un Grande Appenninista e addirittura uno dei Componenti della Commissione di revisione delle Cime Appenniniche per quanto concerne l’elenco nella rivisitazione, insieme a tanti altri grandi e famosi della montagna appenninica.
Non dimentichiamo la sua ultima fatica letteraria dedicata al Terminillo che invito a comprare perché tale libro non può non far parte delle piccole librerie di montagna che ognuno di noi ha nella propria casa.
Ho conosciuto il CAI di Palestrina nel 2010 perché stanco di salire sempre sulle solite montagne avevo notato che questa Sezione, contrariamente ad altre, si prendeva la responsabilità di salire su alcuni monti anche in condizioni invernali.
Ancora non conoscevo il Club 2000m ma già da tempo era nata in me la curiosità di salire su montagne di settori morfologici diversi e lontani dai soliti noti.
Per questo motivo il 21 Febbraio 2010 ho avuto la fortuna di conoscere un altro grande montanaro del CAI di Palestrina Vincenzo GASBARRI che mi accompagnò sopra PIZZO DETA.
Proprio Vincenzo insieme a Vincenzo BORZI, Alessandro CICETTI e Amedeo PANCI furono i miei compagni di salita anche sul MONTE VIGLIO nella classica del 8 Dicembre 2010.
Proprio queste uscite su nuove e diverse montagne mi fecero capire che non bisognava avere limiti sulle esplorazioni morfologiche delle catene montuose ma dovevo incominciare a viaggiare lontano e proprio il Club 2000m ne fu il volano.
Questa Serata mi ha permesso di riabbracciare con calma dopo tanti anni proprio il grande Vincenzo GASBARRI ma voglio ricordare la presenza di 3 GRANDISSIMI APPENNINISTI come Mauro PANCALDI, Michele TAGLIACOZZO e Fabrizio AGOSTINONE che hanno presenziato anche alla pizza finale.
Un caro saluto a mio cugino Sebastiano BROGNA che abita non lontano che è venuto a sentire le nostre relazioni con Lui mi legano tanti ricordi di montagne, fin da bambini, ma sempre sciando.
Un ringraziamento al Direttivo Emanuele ANTONINO sempre presente in rappresentanza anche di tutti gli iscritti del CAI di Palestrina come l'attentissimo Mauro PETRONE Ex calciatore della Roma degli anni 70.
Da stigmatizzare la presenza di Giuseppe NUCCETELLI un forte montanaro ma giovane Appenninista che nonostante il lungo viaggio (io personalmente ho impiegato 2 ore di tempo) non è voluto mancare per conoscerci meglio….abbiamo bisogno dell’entusiasmo di Giuseppe e di tutti quelli come Lui.
Anche se non ha potuto presenziare durante la relazione non potevo non citare Massimo CIPOLLONI con cui da qualche tempo mi sono confrontato con piacere che oltre ad essere ASAG del CAI di Palestrina è addirittura diventato Presidente della Commissione Regionale di Alpinismo Giovanile.
Dopo la presentazione di Vincenzo ABBATE che ringraziamo ancora di cuore per l’invito, insieme al Presidente Giuseppe ALBRIZIO abbiamo realizzato dialetticamente con foto e filmati un excursus di questi 10 anni di Club 2000m con la speranza di aver trasmesso il messaggio, anche a chi è titubante sul nostro progetto, sul vero scopo che non è quello collezionistico, come alcuni “ benpensanti” credono, ma quello esplorativo e di conoscenza del territorio.
Gli interventi di David RECCHIA prima e del Presidente del CAI di Palestrina Luciano GALLI hanno giustamente fatto presente che la montagna non deve perdere il suo spirito puro e semplice tralasciano gli aspetti prestazionali che purtroppo nel corso degli ultimi anni stanno prendendo piede.
La serata termina come sempre con un doppio piccolo regalo simbolico che viene consegnato a Vincenzo ABBATE, al Direttivo Agapito CIPRARI e al Presidente Luciano GALLI rappresentato dal “ VINO CLUB 2000M “ e dalle rose consegnate alle 2 rappresentanti femminili del Direttivo del CAI, Giuseppina GALATOLA e purtroppo la non presente ASAG Alessandra BORZI che tanto avrei voluto conoscere.
Si finisce in bellezza per una pizza che mi viene offerta come un “ vero Signore “ dal Presidente del CAI di Palestrina con cui mi complimento di nuovo per la Sua volontà di inserire in calendario e prendere delle responsabilità in uscite veramente impegnative, anche e soprattutto d’inverno, cosa molto rara da leggere nei calendari dei vari CAI da qualche tempo a questa parte.
Il momento conviviale mi permette di conoscere meglio, anche se purtroppo non con tutte le attenzioni che meritavano, i rappresentanti della Sezione come Pietro DI MOTTA e Giuseppina, Davide RECCHIA ed Ilaria, Agapito CIPRARI e Mauro PETRONE che ringrazio per la loro simpatia e disponibilità.
000 - la locandina
001 - la Sezione di Palestrina del CAI e il Club 2000m...insieme
002 - Porta San Martino - Palestrina
003 - l'ingresso della sede del CAI di Palestrina
004 - prima della serata un giro turistico nella città di Palestrina - La Pietà di Palestrina
005 - la statua dedicata a Giovanni Pierluigi da Palestrina, Principe della Musica
006 - palazzo Colonna Barberini (Palestrina)
007 - uno scorcio di Palestrina
008 - Giuseppe con Vincenzo Abbate in Piazza di Porta San Martino, Palestrina
009 - il Presidente del CAI di Palestrina Luciano Galli
010 - il Presidente del CAI Palestrina consegna il gagliardetto al Club 2000m
011 - particolare del gagliardetto
012 - Vincenzo Abbate presenta la serata
013 - Francesco Mancini il "mattatore"
014 - Giuseppe parla della nascita e storia del Club 2000m
015 - l'intervento di David Recchia
016 - da sinistra: Pancaldi, Albrizio, Tagliacozzo, Agostinone, Mancini
017 - con Mauro Petrone ex calciatore della Roma degli anni 70
018 - il cugino di Francesco (Sebba)
019 - al centro Giuseppe Nuccetelli
020 - Gasbarre, Albrizio, Abbate, Mancini
021 - un pensiero sempre gradito.
022 - A sinistra Agapito Ciprari del Direttivo del CAI Palestrina
023 - Pietro di Motta forte Alpinista
024 - la rosa per il Direttivo al femminile, Giuseppina Galatola
Serata con il CAI di Monterotondo
Tutto nasce l’11 Dicembre del 2016 quando, in occasione dell’incontro realizzato dal CAI di AMATRICE sugli Stazzi di San Lorenzo dei Monti della Laga, con moltissime Sezioni CAI del Centro Italia, ho finalmente avuto modo di confrontarmi dal vivo per una intera giornata in montagna insieme agli stati generali del CAI di Monterotondo.
La simpatia, l’amicizia, la forza e l’entusiasmo del Vice Presidente del CAI di Monterotondo Pasquale COLABUONO già grande fautore da anni del Club 2000m insieme al sensibile Aldo MANCINI è stato l’artefice di questo connubio insieme al Direttore Tecnico del CAI di Monterotondo il fortissimo Guelfo ALESINI.
Da tempo seguivo con molta attenzione il CAI di Monterotondo con il loro entusiasmo nel voler realizzare ,anche con tutte le difficoltà e gli ostacoli, il progetto di realizzare una nuova Sezione CAI.
Colgo l'occasione per scusarmi con cari amici in comune di altre Sezioni CAI per aver operato una scelta di campo ma sono certo non me ne vorranno.
Ho ammirato la loro passione nell’andar per sentieri seguendoli sui Social che permettono di viverci nonostante la lontananza.
Ho visto le tante iniziative culturali, quasi settimanali, che li impegnavano nel voler trasmettere ai nuovi iscritti ma anche ai veterani, una voglia di montagna quanto più coinvolgente e partecipativa.
Ma soprattutto avendoli conosciuti di persona in occasione del recente incontro sui Monti della Laga ho percepito, contrariamente ad altri CAI, che questa Sezione vive di rapporti umani senza barriere rappresentate da cariche sociali o da presunte differenze legate alla importanza di un iscritto rispetto ad un altro.
Tutto questo mi ha spinto a rinnovare l’iscrizione per l’anno 2017 presso il CAI di Monterotondo e mi dispiace lasciare la mia vecchia Sezione di ORTONA in Chieti, avendo peraltro già il beneplacito del Past President grande Amico Francesco SULPIZIO e dell'attuale Cara Patrizia DRAGONE.
La mia iscrizione in un luogo così lontano come Ortona era legato al fatto che la mia prima Sezione di appartenenza come L'AQUILA negli ultimi anni e non per colpa del terremoto aveva perso proprio quello spirito di fratellanza che invece deve permeare una Sezione per cui avevo dirottato i miei soldi ad una piccola Sezione di amici come quella di Ortona che ne aveva molto più bisogno.
Ora però da tempo volevo riavvicinarmi nei pressi della mia residenza abituale e non si sa mai che in futuro possa anche utilizzare le mie conoscenze ma soprattutto il mio modo di essere alla stessa Sezione.
Ovviamente non potrò essere un grande frequentatore delle escursioni perché i miei impegni di montagna personali ma anche il mio impegno nel Direttivo del Club 2000m me lo impediranno ma il pensiero che la mia iscrizione al CAI sia nelle mani di amici che mi vogliono bene e mi apprezzano come persona vale più di ogni altra cosa.
Quanto sopra ha avuto immediata conferma nella volontà da parte del Direttivo di realizzare subito questo incontro di cui Vi parlerà qui sotto la mia cara Amica Rita STUTZ che è venuta direttamente da sola da Rieti, nonostante la lontananza, per festeggiare insieme al Presidente degli ZIS di Roma Marco MAMPIERI e la moglie Alba PACIFICI la nostra amicizia e la passione per la montagna ed il Club 2000m.
001 - la locandina
002 - il gagliardetto della Sez. CAI di Monterotondo
003 - IL consueto e sempre gradito pensiero fra montanari
004 - il vice Presidente Colabuono e il Direttore tecnico Alesini
005 - Fausto Borsato
006 - il Presidente del CAI di Monterotondo Catello Cascone
007 - il Presidente degli ZIS Marco Mampieri con la dolce moglie e Grande Appenninista Alba Pacifici
008 - Rita Stutz giunta per l'occasione da Rieti
009 - la sala gremita
010 - la presentazione di Guelfo Alesini
011 - Aldo Mancini prende la parola
012 - Francesco Mancini
013 - Logo del Club e del CAI, la foto simbolica di una bella unione
014 - Omar Barbera (ora Accompagnatore) in una foto con Francesco Mancini
015 - Pasquale Colabuono riceve sul campo (pianoro tra la Cima Tre Portoni e il Monte Amaro, Majella),
dal Presidente del Club 2000m, lo scudetto delle 100 cime Appenniniche
016 - un esempio per tutti, Rita Stutz
017 - cartine Morfologiche del Club 2000m
018 - la parola al Presidente del CAI di Monterotondo, Catello Cascone
019 - Francesco riceve un regalo dalla Sez. CAI di Monterotondo