Club 2000m

Club Collezionisti Cime dell'Appennino

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Il Club 2000m. invita a descrivere escursioni e itinerari vissuti sulle montagne dell'Appennino. I racconti  sono organizzati per gruppi montuosi:

  • Pollino
  • App. Lagonegrese
  • App. Tosco-Emiliano
  • Gran Sasso
  • Laga
  • Maiella
  • Matese
  • Parco naz. Abruzzo, Lazio, Molise
  • Reatini
  • Sibillini
  • Simbruini-Ernici
  • Velino-Sirente

Invia il racconto della tua escursione, non ancora presente tra quelle pubblicate o effettuata in una stagione diversa a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. indicando nell'oggetto: Escursione. Accompagnala con qualche foto che ritieni interessante per illustrare il percorso o punti di attrazione. Il Club si riserva di scegliere tra le foto inviate quelle da pubblicare.

Ecco i Vs. racconti:

LOCANDINA

Francesco Mancini componente del Consiglio Direttivo del Club 2000m a nome personale come organizzatore dell’evento, del Presidente Giuseppe ALBRIZIO e del Direttivo tutto, comunica la realizzazione della importante 9^ Serata Sociale del Club 2000m che quest'anno si svolge in collaborazione con il CAI di Monterotondo (Roma) nella giornata di SABATO 2 DICEMBRE 2017 dalle 16 in poi con la consueta CENA SOCIALE finale.

La passione per la montagna ed in particolare per l’Appennino è alla base della costituzione, il 2 luglio 2007, del Club 2000m da parte di tre amici e grandi trekker, Giuseppe Albrizio (Presidente visitare il suo Sito personale Le mie Passeggiate), Claudio Carusi (Segretario) e Livio Rolle (Administrator del Sito).

Il Club 2000m ha l’obiettivo di salire su tutte le montagne (censite in un elenco ufficiale riconosciuto dai CAI del centro Italia) situate fra i 2000m ed i quasi 3000m del Gran Sasso d’Italia di tutto l’Appennino, dalle Marche al Molise passando per Lazio ed Abruzzo, senza dimenticare l’Appennino Tosco-Emiliano ed il Sirino-Pollino, per stimolare gli escursionisti che frequentano le montagne dell’Appennino a conoscerle sempre meglio, ad esplorare e raggiungere cime meno note, ad individuare nuovi percorsi, e a condividere con altri amici appassionati Appenninisti la bellezza dei luoghi, le vie di salita e gli itinerari individuati.

Quindi proprio quest’anno il Club 2000m ha compiuto 10 anni dalla nascita e si è pensato di far sì che i veri protagonisti della giornata dovevano essere tutti coloro che hanno creduto fin dall’inizio nella bellezza ed importanza del “ Progetto del Club 2000m “ completandolo nel corso di questo lungo periodo con l’impegno fisico, psicologico, e soprattutto anche economico visto i lunghi spostamenti.

Lo stimolo alla scoperta di nuove cime e di nuovi percorsi è dato dalla curiosità per quelle ancora non raggiunte, presenti nell’elenco ufficiale dei 2000 metri dell’Appennino, dove si offre la possibilità di spuntare su una scheda personale le montagne raggiunte, in una sorta di grande diario comune e di confrontarsi con gli altri in un albo, che ha il solo scopo di incitare ad uscire dai percorsi più battuti, senza alcun spirito agonistico ma solo esplorativo.

Il nostro invito è rivolto affinché i presenti all'evento possano conoscere dal vivo e soprattutto sentire dalla loro emozionata voce i sentimenti provati dai Grandissimi Appenninisti cioè coloro che hanno raggiunto TUTTE  le Cime dell'appennino e le motivazioni che li hanno spinti a completare l'Elenco.

Una serata come questa doveva avere come protagonista anche il vero “ RE degli APPENNINI “ cioè il GRAN SASSO D’ITALIA e quale occasione migliore se non la presentazione dell'importante volume, che lo rappresenta da un punto di vista culturale e scientifico (edito dalla Casa Editrice Ricerche&Redazioni di Giacinto DAMIANI), “ GRAN SASSO e SCIENZA “ scritto dal famoso Stefano ARDITO.

La presenza del giornalista, scrittore e iscritto al Club 2000m Stefano ARDITO renderà prestigiosa la serata con la presentazione di questo speciale Libro raccontandoci qualcosa “ sui 2 Osservatori Astronomici, sul GSSI e sui Laboratori sotterranei e magari su Orazio Delfico, l’emulo Abruzzese di Horace-Benédict de Saussure “.

Non mancheranno le premiazioni dei nostri iscritti con gli Scudetti delle 50-100-200 e TUTTE le Cime, insieme agli SCUDETTI INVERNALI di tutti coloro che hanno raggiunto le Cime anche nel difficile ambiente innevato ma soprattutto si cercherà di coinvolgere maggiormente i nostri futuri Appenninisti cioé i bambini con la consegna del SCUDETTO SOCIO APPENNINISTA.

Il Club 2000m con la semplicità e la purezza che i bambini esprimono nel raggiungimento di un Cima cerca di trasmettere i valori che solo la montagna può offrire loro.

Sia la manifestazione che la cena si svolgeranno al Centro di Monterotondo nella SALA TEATRALE POLIFUNZIONALE della Parrocchia di GESU' OPERAIO di Via Piave, 12 in Monterotondo (Roma).

Per la manifestazione teatrale si ricorda che l’ingresso è libero.

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001 - orgogliosi di mostrare l'appartenenza al Club 2000m e al Club Alpino Italiano 

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002 - il Presidente del Club 2000m e a destra il grande organizzatore

della serata, Francesco Mancini

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003 - il logo del Club 2000m

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004 - la copertina del libro presentata da Stefano Ardito

per approfondire vedi Esplorandox

 

Giovedì, 09 Settembre 2021 18:54

Dodicesima Serata Sociale Anno 2022

Scritto da

19 Novembre 2022

Lanciano (Chieti)

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locandina della 12^ Serata Sociale del Club 2000m

 001a

Francesco Mancini organizzatore dell'evento e Giuseppe Albrizio

001b Gruppo 50 Cime

 

aaa - 50 cime

Premiazione 50 Cime dell'Appennino

002 Luigia De Persio

Luigia De Persio

003 Ileana Di Pietro

Ileana Di Pietro

004 Egilberto Cipriani

Egilberto Cipriani

005 Fabio Improta

Fabio Improta

006 Oumnia Haraka

Oumnia Haraka

007 Matteo Petrelli

Matteo Petrelli

008 gemma Carrabs

Gemma Carrabs

009 Sireni Antonio

Sireni Antonio

010 Edyta Przybyla Katarzyna

Edyta Przybyla Katarzyna

011 Emanuele Serpieri

Emanuele Serpieri

012 Leonardo Cappadozzi

Leonardo Cappadozzi

013 Alessandro Diomede

Alessandro Diomede

014 Debora Del Ferraro

Debora del Ferraro

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Gianluca Iurisci

015a Gruppo delle 100 Cime

 

aab - 100 cime

Premiazione 100 cime dell'Appennino

018 renato Esposito

Renato Esposito

019 Domenico Giovagnoli

Domenico Giovagnoli

020 Francesca Stemperini

Francesca Stemperini

021 Elena Gallo

Elena Gallo

022 Giacomo Pierantonelli

Giacomo Pierantonelli

023 Anna Laski Katarzina

Anna Laski Katarzina

024 Massimiliano Cecilia

Massimiliano Cecilia

025 Debora del Ferraro

Debora Del Ferraro

026 Claudio Nicolo

Claudio Nicolo

027 Mariassunta Bove

Mariassunta Bove

028 Maurizio Palleschi

Maurizio Palleschi

029 Roberto Vari

Roberto Vari

030 Marco Mei

Marco Mei

031 Roberto Tarantino

Roberto Tarantino

032 Patrizio Giorgio

Patrizio Giorgio

033 Monica Marzola

Monica Marzola

034 Maurizio Curti

Maurizio Curti

035 Patrizia Sabellico

Patrizia Sabellico

036 Biagio Scarpaleggia

Biagio Scarpaleggia

037 Simona DAndrea

Simona D'Andrea

038 Adriano Rea

Adriano Rea

039 Alessandro De Gregorio - Katarzyna Anna Kulina

Alessandro De Gregorio - Katarzyna Anna Kulina

040 Lucia Bartolini

Lucia Bartolini

041

XXX

aac - 200 cime

Premiazione 200 cime dell'Appennino

042 Fabio Notari

Fabio Notari

043 Daniele Capogna

Daniele Capogna

044 Mauro DAnteo

Mauro D'Anteo

045 Fabio Sireni

Fabio Sireni

046 Diego Morelli

Diego Morelli

047 Francesco Checchi

Francesco Checchi

048 Alberto Guida

Alberto Guida

049

Stella Conte

050 StefanoFrigeri

Stefano Frigeri

051 Alessio Alessandrini

Alessio Alessandrini

052 Marcello Cremonese

Marcello Cremonese

053 Agapito Ciprari

Agabito Ciprari

054 Massimiliano Paiano

Massimigliano Paiano

055 Giuseppe De Fortuna

Giuseppe De Fortuna

056 Massimo Patacchiola

Massimo Patacchiola

057

Gianluca Iurisci

057a Gruppo Tutte Le Cime

 

aad - TUTTE le cime

Premiazione TUTTE le Cime dell'Appennino

058 Alessio Petrelli

Alessio Petrelli

059 Maurizio Cianfarani

Maurizio Cianfarani

060 Alfredo Tamburri

Alfredo Tamburri

061 Angelamaria Tresca

Angelamaria Tresca

062 Iacopo Pietrinfermi

Iacopo Pietrinfermi

063 Gelsa Comodi

Gelsa Comodi

064 Livio Deli

Livio Deli

065 Carmine Martini

Carmine Martini

066 Tommaso Parisi

Tommaso Parisi

067 Claudio Morosini

Claudio Morosini

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Catia Di Giacomo

069

Massimiliano Pittiglio

070 Paolo Leonoro

Paolo Leonoro

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Maurizio Galante

072 Claudio De Persio

Claudio De Persio

073 Nicola Luongo

Nicola Luongo

074 Domenica Credentino

Domenica Credentino

075 Roberto Iacoangeli

Roberto Iacoangeli - David Mocci

076 Gabriele Di Falco

Gabriele Di Falco

077 Maria Rippel

Maria Rippel

078 Marco Federici

Marco Federici

aae - 25 cime invernali

Premiazione 25 Cime Invernali dell'Appennino

079 Alessio Alessandrini

Alessio Alessandrini

aaf - 50 cime invernali

Premiazione 50 Cime Invernali dell'Appennino 

080 Alessio Petrelli

Alessio Petrelli

081 Fabio Sireni

Fabio Sireni

082 Mimma De Felicis

Mimma De Felicis

aag - 100 cime invernali

Premiazione 100 Cime Invernali dell'Appennino

083 Nestore Corona

Nestore Corona

084 Maurizio Cianfarani- Alfredo Tamburri

Maurizio Cianfarani - Alfredo Tamburri

085 Domenica Credentino

Domenica Credentino

aah -  - 200 cime invernali

Premiazioni 200 Cime invernali dell'Appennino

086 Michele Tagliacozzo

Michele Tagliacozzo 

Consegna Targa del Premio Fotografico in memoria di

Gianpiero Brasile e Antonio Muscedere.

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Lucio Virzì consegna la Targa a Francesca Stemperini

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Un momento molto emozionante della premiazione

con Silvana Lucarelli, moglie di Antonio Muscedere

e Giuseppe Brasile, fratello di Gianpiero Brasile.

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Nicola Luongo, Gianluca Iurisci e Fabio Sireni  

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L'Assessore della Regione Abruzzo Ing. Nicola Campitelli

091

Lucio Virzì - Fotografo professionista -

Direttore della rivista Appennino.tv

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Vincenzo Maggiacomo ricorda l'Appenninista Franco Sinapi 

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Il delegato della Presidenza Generale del Cai Nazionale,

Filippo Di Donato 

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Il Presidente della Sezione Cai di Lanciano, Gianfranco Cavasinni 

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Il Professore Aurelio Manzi 

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Il Presidente del Cai di Chieti, Eugenio Di Marzo 

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Cristiano Iurisci 

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Adriano Formichini 

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Carlo Coronati 

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Renato Malatesta 

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Pino Calandrella 

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Angelo Monti 

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Un gradito omaggio dal Presidente del Cai di Chieti,

la Sezione festeggia i 150 Anni di Montagna 

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Il gruppo dei relatori

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Francesca Mastromauro 

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Luciana Ricco 

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Giorgio Monacelli

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Giorgio Giua 

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Sara Pietrangeli 

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Michele Tagliacozzo

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Mauro Pancaldi 

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Mauro Trechiodi 

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Marco Mampieri 

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Il Gruppo dei Relatori 

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Il Coro della Sezione Cai di Lanciano 

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Consegna della targa ricordo al Direttore 

del Coro del Cai di Lanciano, Nicola Gaeta.

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Gabriele Di Falco 

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Giuseppe D'Annunzio 

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Paolo Stern 

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Francesco Belghazi 

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Peppe Ardente 

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Michele Carnevale

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Massimo Zulli 

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Il gruppo dei relatori 

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Filippo Di Donato e Gianfranco Cavasinni 

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Alessio e Daniele Mancini

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L'entusiasmo delle rappresentanti della Polonia nel Club 2000m:

Anna Laski - Katarzyna Kulina - Edyta Pryzbyla

Maria Rippel - Marta Jurek

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Il Club 2000m "racchiuso" in uno zaino 

 

 

 

Le storie, le collezioni, la passione nel raduno del Club 2000m

 

articolo di Stefano Ardito, 26 Novembre 2019 montagna.tv

La storia di Peppe Ardente, metalmeccanico e gestore di un rifugio in Abruzzo, che ha introdotto la joëlette sulla Majella. La traversata in mountain-bike della Siberia compiuta nella scorsa estate da Giorgio Lucarelli di Sora. Le poesie che la montagna “ha dettato” a Naldo Giammarco, 93 anni, alpino e (ancora!) escursionista di Sulmona, figlio di un bersagliere che ha combattuto nel 1896 ad Adua.

Questi racconti, insieme a tanti altri, hanno animato sabato 23 novembre l’assemblea annuale del Club 2000m, che si è tenuta a Sora, ai piedi delle montagne della Ciociaria. Come negli anni scorsi, la partecipazione è stata altissima e attenta.Dai 300 ai 400 escursionisti, arrivati da tutta l’Italia centrale, hanno applaudito i responsabili del Club e i premiati, e hanno ascoltato con attenzione storie e racconti, sottolineando con fragorosi applausi i passaggi più interessanti. Naldo Giammarco, alla fine del suo racconto, ha ricevuto una standing ovation.

La moda di collezionare i 2000 dell’Appennino è nata quasi per gioco una ventina di anni fa, ed è rapidamente diventata virale. Da qualche anno il Club 2000m, presieduto da Giuseppe Albrizio e animato da Francesco Mancini, è diventato un riferimento fondamentale per gli escursionisti del Lazio, dell’Abruzzo, delle Marche e delle regioni vicine.

Molti di loro sono soci del CAI, altri aderiscono ad associazioni e gruppi trekking. Oggi, come ha detto Albrizio aprendo l’assemblea di Sora, il Club ha 1389 soci, e 89 di loro hanno salito tutte le 261 cime dell’elenco. Vengono celebrati anche i traguardi parziali, come le 50, 100 e 200 cime salite.

Il raduno del 23 novembre a Sora, come quelli che lo hanno preceduto, non è solo un incontro annuale tra appassionati. Dimostra che tra gli escursionisti legati all’Appennino, ma che frequentano con passione le Alpi e le montagne del mondo, c’è molta voglia di contarsi e contare, di raccontare e di ascoltare storie, di conoscere meglio le persone che si sono incontrate, in passato, su una vetta o lungo un sentiero.

Non è un mondo contrapposto a quello del Club Alpino Italiano e di altre associazioni. A organizzare l’incontro di Sora ha contribuito in maniera fondamentale Simona Prosperi, del direttivo della sezione locale del CAI. Lucio Meglio, presidente del CAI Sora, ha salutato con un applaudito intervento i partecipanti. Tra gli escursionisti presenti nella sala dell’Auditorium di Sora erano soci di 25 Sezioni del CAI. Accanto a loro, e con pari dignità, i rappresentanti di decine di associazioni escursionistiche più o meno note, dalla Zaini in Spalla di Roma agli Amici di Monte Ruazzo di Itri, e dal Gruppo Escursionisti Provincia di Roma alla Caminando en Grupo di Sora. Alcune di queste aderiscono a Federtrek, altre no.

L’impressione, dopo aver partecipato a vari raduni del Club 2000m, è che il mondo dei camminatori abbia voglia di incontrarsi e discutere dei “suoi” temi, dai divieti di accesso imposti dalle aree protette alle questioni dell’escursionismo per disabili, a iniziare dalle joëlette di Peppe Ardente e compagni. Il CAI, nonostante le sue mille iniziative, riesce a intercettare solo in piccola parte questo bisogno.Anche la triste situazione dei festival di montagna appenninici (quello dell’Aquila è stato chiuso dal Comune, il romano Montagne in Città è in stand-by per mancanza di fondi) sposta la voglia di parlare di montagna e incontrarsi verso il Club 2000m e i suoi meeting.

Anche se molti non lo praticano, l’alpinismo, per i soci del Club 2000m è importante. Daniele Nardi, scomparso sul Nanga Parbat con Tom Ballard, era criticato da molti alpinisti, ma amatissimo dal “popolo della montagna” dell’Appennino. Ogni volta che è stato citato a Sora, la sala è venuta giù dagli applausi.I soci del Club 2000m non pensano a tentare il Nanga Parbat d’inverno, ma amano le avventure possibili. Sono testimonianza di queste gli applausi ricevuti da Giorgio Lucarelli e delle sue foto in bici, sulle piste sterrate della Siberia, verso Vladivostok e Magadan.

Molta attenzione anche per Renato Malatesta, ex-presidente del CAI di Ancona, che nella scorsa estate ha salito i 7134 metri del Pik Lenin, e che si è presentato in sala con una mano fasciata a causa dei congelamenti. Sono state seguite con attenzione le presentazioni di un libro (Giorni diversi di Giorgio Giua) e di due guide, Gran Sasso, le alte cime di Luigi Tassi e Vette e sentieri dell’Appennino centrale, opera di chi scrive.

Certo, collezionare le vette è la ragion d’essere principale del Club 2000m, e tutti coloro che hanno raggiunto un traguardo (50, 100, 200, tutte le cime) a Sora hanno ricevuto uno scudetto e sono stati salutati sul palco da Giuseppe Albrizio e Francesco Mancini.Sono stati salutati con calore Andrea Cappadozzi, che ha completato la collezione dei 2000 dopo essere guarito a tempo di record dalla leucemia, e Giorgio Giua che è stato il primo a salire tutte le cime in condizioni invernali.

Molta attenzione anche per i due escursionisti “forestieri” che hanno completato la loro raccolta di vette. Romanas Kazakevicius, lituano, ha raccontato la scoperta del Gran Sasso, della Majella e del Velino da parte di chi è nato in un Paese dove la vetta più alta non raggiunge i 300 metri sul mare. Rita Stutz, svizzera che vive da anni a Rieti, ha raccontato al pubblico di Sora la sua collezione, realizzata compiendo escursioni estive e invernali in solitaria. “Voglio dedicare questo risultato a tutte le donne. Lottate per i vostri diritti, lottate per i vostri sogni!”. Nelle stesse ore, per le strade di Roma, sfilava il grande corteo contro la violenza sulle donne, promosso da Non una di meno. Il Club 2000m, che tra i soci ha moltissime donne, non è un mondo a parte.

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001 - Undicesimo Raduno Sociale del Club 2000m

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002 - I soci che hanno completato la collezione nel 2019

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003 - Naldo Giammarco con Francesco Mancini

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004 - serata sociale 2019 del Club 2000m

Francesco Mancini presenta a Isernia la 13^ riunione annuale del Club 2000m

Francesco MANCINI, oramai Vice Presidente del Club 2000m “Honoris Causa“, colpisce ancora con una convention da considerarsi fra le più sentite e partecipate di tutto l’Appennino del Centro Italia.

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Un autoscatto di Francesco Mancini fatto questa Estate sulle Alpi Apuane

Ad INGRESSO LIBERO Sabato 18 Novembre 2023 dalle 15 ad ISERNIA nella location straordinaria rappresentata dall’Auditorium Unità d’Italia ha ideato, organizzato e coordinato la 13^ Riunione Annuale del Club 2000m.

Con il Patrocinio della Regione Molise, della Provincia e del Comune di Isernia e in collaborazione con il CAI della locale Sezione guidata dal fondamentale entusiasmo del Presidente Matilde DI DOMENICO e dal grande Trekker Vincenzo D’ITRI sono previste centinaia e centinaia di Escursionisti, Appenninisti e Alpinisti provenienti dalle Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo, Campania e Puglia.

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da Sinistra Vincenzo D’Itri, Francesco Mancini e Matilde Di Domenico in una recente salita sulle cime del Monte Ocre del Velino-Sirente

Importante l’esperienza del Vice Presidente del CAI Gruppo Regionale Molise Dott. Carmine INCOLLINGO per unire i tasselli, anche da un punto di vista diplomatico, di tutti gli enti coinvolti.

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L’Auditorium Unità d’Italia di Isernia permetterà anche di svolgere, nella sua immensa struttura, la grandissima CENA SOCIALE che già prevede oltre 200 prenotazioni con il catering predisposto da Rocco MASTRANTUONO e il suo MENU’ MILETTO.

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Il Menù della Cena Sociale che vede già 200 prenotazioni.

Sponsor Tecnico principale della manifestazione è come sempre RRTREK RIFUGIO ROMA che grazie a David CIFERRI ha permesso al sodalizio di sostenere una parte delle spese che si devono affrontare per rendere la giornata indimenticabile.

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David Ciferri Patron di RRTREK Rifugio Roma

Non poteva mancare la nostra Redazione con il il Direttore Tecnico Lucio VIRZI’ che curerà gli aspetti giornalistici e fotografici dell’evento.

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Già SOLD OUT il famoso Albergo La Fonte dell’Astore e quasi terminato anche il Venafro Palace Hotel.

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36 Camere occupate da tempo presso l’Hotel 4 Stelle la Fonte dell’Astore

Francesco MANCINI Accompagnatore Escursionistico della FederTrek/StarTrekk e 25ennale del Club Alpino Italiano continua il Suo viaggio itinerante in tutte le Regioni e Provincie d’Italia per far conoscere la bellezza degli aspetti culturali della montagna.

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Matilde Di Domenico insieme con Francesco Mancini nei mesi precedenti durante gli incontri dedicati alla logistica dell’evento.

Ricordiamo infatti la penultima Serata Sociale organizzata a SORA nel Lazio e l’ultima a LANCIANO in Abruzzo. Dopo i saluti delle più alte istituzioni della Regione, della Provincia, del Comune e della PRO LOCO aprirà i lavori un messaggio del Presidente Generale del Club Alpino Italiano Centrale Antonio MONTANI.

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Le istituzioni coinvolte nella manifestazione

Seguirà l’intervento dei Presidenti del CAI Molise Claudio STRUZZOLINO, del CAI Isernia Matilde DI DOMENICO

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Il Presidente del CAI di Isernia Matilde Di Domenico

Oltre a quello del Club 2000m Giuseppe ALBRIZIO anche AE Onorario CAI.

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Il Presidente del Club 2000m Giuseppe Albrizio insieme a Francesco Mancini

La parte legata al PNALM vedrà gli interventi del Presidente Giovanni CANNATA e del Direttore Luciano SAMMARONE del Parco Nazionale Abruzzo-Lazio-Molise. Per l’escursionismo la Guida Massimo MARTUSCIELLO simpaticamente conosciuto da tutti come il “Re del Matese“ ci offrirà le sue foto eccezionali e le storie di un Matese sconosciuto ai più.

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Massimo Martusciello detto il “RE del Matese“

Per l’alpinismo la Guida Alpina del Molise Riccardo QUARANTA che ci racconterà come anche in questa regione si possono realizzare percorsi con difficoltà di natura tecnica.

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La Guida Alpina Riccardo Quaranta

Non poteva mancare la prima presentazione ufficiale di un’opera unica, nel panorama editoriale altamente culturale di Giacinto DAMIANI e Barbara MARRAMA’ di Ricerche e Redazioni, con la BIBLIOGRAFIA del GRAN SASSO D’ITALIA, a cura della storica Lina RANALLI.

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La copertina dell’opera di Lina Ranalli

632 pagine dalla prima ascesa di Francesco De Marchi nel 1573 al traforo autostradale del Gran Sasso con i gravi dissesti idrogeologici che ne sono derivati; dalla nascita nelle viscere della montagna dei Laboratori dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare alla istituzione del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Schede di 3226 pubblicazioni per uno sviluppo cronologico che va dal 1576 al 2023, ben 447 anni di storie, racconti e resoconti sul Gran Sasso, tra scienza e letteratura, esplorazione e tradizioni, natura e cultura: una sorta di grande racconto dei racconti della montagna più alta e amata degli Appennini.

Possibili inoltre altri importanti ospiti a sorpresa.
Le emozioni del Coro alpino “ Amici del canto ” Gruppo di Castelromano – Isernia – Sezione Molise con il direttore artistico M. Fabio PALUMBO e il Presidente Antonio LABELLA saranno il corollario alle premiazioni degli iscritti che raggiunto i vari step delle Vette Appenniniche.
Novità assoluta di quest’anno la presenza di numerosi stand legati al mondo della montagna.
Ben 3 stand legati alla editoria con la Edizioni IL LUPO, ITER EDIZIONI, e RICERCHE E REDAZIONI.
Una mostra di scatti d’autore del Fotografia con 18 PANNELLI di Luciano CAPORALE dedicati al PNALM che porterà direttamente da Roma grazie al suggerimento della nostra passionale Grande Appenninista Elena GALLO.

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Luciano Caporale in una delle sue mostre

Luciano Caporale nasce a Roma nel 1959 ama viaggiare alla scoperta del Mondo, osservandolo attraverso un binocolo ed una macchina fotografica, sempre con l’entusiasmo di un bambino.
La macchina fotografica, questo strumento magico che ci permette di trasformare un “attimo” in “eterno” e di condividerlo con gli altri così dichiara nei suoi pensieri. Inizia ad interessarsi di fotografia nei primi anni ‘80. Dopo un primo approccio di tipo prettamente scientifico, si accorge però che questo genere di fotografia era limitativo e così, successivamente con l’avvento della fotografia digitale, trova una maggiore libertà di espressione.

Col tempo, ha sviluppato sempre più una sua interpretazione di quello che è il mondo naturale, o almeno di come lui lo vede, cercando attraverso le immagini di trasmettere quelle emozioni e sensazioni che prova in prima persona. Rappresenta quello che desidera in fase di ripresa, limitando al minimo la post- produzione. Le sue immagini sono richieste per illustrare depliant, mensili, riviste, libri, enciclopedie, poster, musei, calendari, tra i quali quelli del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.

Ha proiettato slide-shows in diverse occasioni e contesti oltre ad aver vinto diversi concorsi fotografici, tra cui il concorso internazionale “Asferico Photo Contest” nel 2015 e nel 2020.

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Il Museo storico del PNALM

Sarà allestita anche la mostra dei 100 ANNI dalla nascita del Parco Nazionale d’Abruzzo e una mostra che racconta in 15 pannelli fotografici e narrativi la storia del GISM, il primo gruppo di volontari soccorritori di montagna che a Cassino, nel 1975 iniziarono questa lodevole attività guidati da Cesare Squadrelli. quel gruppo di volontari, tutti soci della sezione CAI Cassinate anch’essa nata nel 1975, che
confluì poi, nel 1982, nel Soccorso Alpino.

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Ma anche stand legati sulla storia del territorio e di prodotti tipici locali.
Insomma si prevede una giornata lunghissima all’insegna dell’amicizia che lega indissolubilmente tutte quelle persone che vivono la montagna con il cuore caratteristica principale degli Iscritti al Club 2000m in quanto il collezionismo è solo un modo per esplorare il territorio che li circonda per un progetto che
permette di diventare profondi conoscitori dell’Appennino Italiano.

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Il motto del Club 2000m

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La Locandina dell’evento

 

 

 

 

Un montanaro si racconta…

di Giorgio Carrozzini Gruppo Escursionistico Aria Sottile
La presentazione presente nel tuo sito è molto spartana e questo è indice di grande umiltà, non sei mica come me che te la canti e te la suoni a gran voce come se avessi fatto chi sa che cosa... Io avrei da imparare in tal senso... Sei veramente così come appari nel sito? Parlaci di te...

Penso di essere come tutti i comuni mortali (forse fisicamente e tecnicamente inferiore a tanti), con la passione dell' escursionismo, spinto sempre dalla curiosità di vedere di persona cosa c'è al di la di un valico, o al di là di una cima di una montagna. Ho sempre avuto questa curiosità, da piccolo vivendo ai piedi del Vesuvio, dove sono nato, osservavo quella enorme montagna (nei primi anni di vita tutto quello che si osserva sembra enorme) e avevo il desiderio di salire sulla vetta e osservare da lì il panorama ma non sapevo come realizzare questo sogno, oltretutto essendo abbastanza introverso ogni desiderio, voglia e altro me lo tenevo dentro di me.
Poi mio padre è stato trasferito in Sardegna (con tutta la famiglia al seguito), in un paesino di poche centinaia di abitanti al centro dell' isola e anche lì c' erano montagne all' infinito dall' apparenza inaccessibili e il desiderio di esplorazione dentro di me era sempre più forte. Nel pomeriggio dopo la scuola e nelle giornate d' estate il miglior modo per passare il tempo era di unirmi ad alcuni miei compagni che andavano a pascolare le pecore e quelle sono state le mie prime esperienze di "escursionismo" si andava in posti inimmaginabili, bellissimi e accessibili a pochi. Dalla Sardegna ritornati nuovamente nel Continente siamo finiti nel bel paese di Cittaducale e a Rieti ho frequentato le scuole medie superiori.
La prima volta che sono arrivato al paese, meglio, ancora prima di mettere piede nel paese la prima cosa che ho notato dalla S.S. Salaria sono stati gli enormi "mammelloni" montagnosi del Gruppo del Nuria.
Dalla finestra di casa, guardando questa montagna trasformarsi con il cambio delle stagioni ne rimanevo sempre più affascinato e il desiderio di raggiungerla era sempre più forte, ma non sapevo come fare, non conoscevo i sentieri, non conoscevo nessuna organizzazione escursionistica a cui iscrivermi…..ero proprio " ignorante " e non ero autonomo negli spostamenti non avendo auto. L' idea, quindi, di curiosare al di là delle montagne, inconsciamente, l' avevo messa da parte. A 25 anni insieme a mia moglie abbiamo iniziato a sciare (ho imparato da solo e anche se ho battuto tutte le piste del Terminillo, compreso i fuori pista come la Valle dell' Inferno e quella degli Angeli, tecnicamente sono molto, molto scarso).
La svolta l' ho avuta verso la fine degli anni ottanta quando nel bar-edicola del mio paese il mio sguardo si è posato su una piccola guida di una casa editrice di un paese vicino Roma, da allora ho iniziato a "volare", certo ho iniziato tardi (all' età di 35 anni) ma non mi sono fermato più e spero, con l' aiuto del Signore, di continuare ancora per tantissimo tempo.
Vedo per altro che hai fatto più di mille escursioni, complimenti davvero, ci vuole tempo per realizzare tante uscite. Se io uscissi tutte le domeniche non potrei farne più di 56 all'anno... Immagino che vai spesso in montagna, vero? Come fai ...?
Di media faccio due allenamenti sulle montagne sopra Cittaducale e un' escursione a settimana. L' escursione quasi sempre, il 99%, la faccio il sabato, qualche volta, se le condizioni meteorologiche lo consentono, mi prendo un giorno di ferie e esco anche a metà settimana, (sacrificando un allenamento), altre volte, perché impegnato in altre faccende, non riesco ad allenarmi ma il sabato vado lo stesso, diventa tutto più faticoso ma il "richiamo" è sempre forte.
Il frutto di tutte quelle uscite sono le tue ben 176 vette raggiunte fino ad oggi... vette maggiori e minori di tutto l'Appennino. Forse anche vette poco considerate ma di una bellezza che... solo i veri amanti della montagna conoscono... Quanta fatica vero? Ma quanta e quanta soddisfazione ogni volta?
Si, il frutto sono proprio le 176 vette raggiunte ma non solo quelle.
I gruppi montuosi li ho percorsi in lungo e in largo, le montagne le ho salite da quasi tutti i versanti e non mi sono accontentato di salire solo quelle oltre i 2000m, ho battuto a tappeto anche i gruppi minori, montagne che non superano i 1300m di altezza come, per esempio, i monti Sabini. La fatica è sempre tanta, la settimana la passo a pianificare l' escursione, a pensare dove andare, il tempo come sarà, scegliere più itinerari in modo da non rimanere spiazzato il giorno della partenza, se le condizioni meteorologiche sono buone si fa l' escursione su montagne alte e che richiedono dalle due alle tre ore di avvicinamento in auto, se il tempo non è ideale allora si sceglie un itinerario su montagne più vicine e basse.
Lo zaino lo preparo il giorno prima, devo rimanere concentrato per non dimenticare nulla, la mattina seguente la partenza è quasi sempre non oltre le 6.00, il viaggio in auto non è stressante ( per me ), il pensiero rimane sempre alla montagna da scalare, raggiunta la base di partenza non sento nessuna fatica delle tre ore di auto già fatte, l' eccitazione di raggiungere la vetta nasconde tutto e così è fino a quando si è in cima.
La vera fatica si fa sentire quando ormai sono appagato, soddisfatto di quello che ho fatto, e arriva poco prima di ritornare all' auto ma, durante il ritorno a casa già penso a quale potrà essere la meta successiva. Ogni escursione che faccio è sempre più bella e appagante della precedente, la soddisfazione di essere arrivato sulla vetta è indescrivibile, anche se la vetta non supera i 1000 metri di altezza.
E l'idea del Club 2000, bello mi piace anche se sappiamo entrambe che non rende il giusto merito a tutte le numerose escursioni che facciamo sulle vette dell'Appennino... che dici?
L' idea del 
Club 2000m è originale e mi piace moltissimo, certo, qualcuno potrebbe dire che è stato "scopiazzato" da quello dei 4000m ma, stiamo parlando di un altro pianeta frequentato per la maggior parte da professionisti e non ha nulla a che fare con il nostro Club. Secondo me nessuna classifica (di qualsiasi sport o altro) non rende mai il giusto merito. L' intendo del Club è quello di unire più escursionisti possibili per potersi scambiare informazioni, impressioni, per non tenere solo per se stessi quello che si è fatto ma rendere partecipi anche gli altri. Che senso ha, fare una grande fatica, una salita, per esempio sul Corno Grande e poi tenersela solo per se, non raccontarla agli amici, parenti, conoscenti in modo da invogliarli a fare la stessa cosa che hai fatto tu? Io la massima " soddisfazione" la provo solo quando incontro persone che sono saliti sulle stesse montagne e ci scambiamo quattro chiacchiere esternando tutta la soddisfazione, la bellezza del percorso e, perché no, parlare anche della grande fatica messa in gioco. Sulla classifica devo ancora dire che la volevo in ordine alfabetico di cognome (allora sarei rimasto in testa solo perché il mio cognome inizia con la lettera A) ma i miei due amici a cui va il merito dell' idea del Club e cioè Claudio Carusi e Livio Rolle ci hanno voluto mettere un minimo di competitività, ben venga anche questa, vorrà dire che ci impegneremo a cambiare spesso le montagne da raggiungere e non fare, come qualcuno fa, eternamente le stesso gruppo di montagne….come un mulo.
Insomma la montagna non è un posto comodo, in alcuni momenti può riservare anche una certa durezza. Ma la domanda te la devo fare... come mai hai cominciato a frequentare la montagna? E se posso chiedertelo... che senso ha tutto questo?
Questa domanda trova la soluzione già nelle risposte precedenti, comunque la montagna penso di avercela nel DNA, mi sono trovato a vivere nell' Appennino e allora ho dedicato tutto il mio tempo libero a questo ma, sicuramente, se vivevo a ridosso delle Alpi avrei dedicato lo stesso tempo a quelle grandi montagne. Per me andare in montagna è un hobby come può essere per un cacciatore andare a caccia, un pescatore andare a pesca e, uno che ha l' orto andare a zappare la terra. La differenza sostanziale e che io esco sperando di rimanere soddisfatto della meta da raggiungere senza avere nessun ritorno economico, mentre il cacciatore, il pescatore, il cercatore di funghi, quello che ha l' orto, ecc..ecc…pratica quel passatempo solo sperando di rifarsi dei soldi che ha speso...
Vedo che tuo fratello ti ha incitato alla costruzione del sito, questo mi fa capire che sei stato sostenuto dalla famiglia in questa tua passione, vero?
La famiglia è sempre stata una "nota" positiva in questa mia passione. Da parte loro mi è sempre stato trasmesso entusiasmo e a volte mi hanno incitato a "uscire" anche quando non ne avevo voglia.
E gli amici? Cosa pensano della tua passione? Qualcuno ti ha seguito nelle tue avventure?

Gli amici sono contenti e entusiasti della mia passione, quando li incontro ascoltano sempre volentieri e con attenzione i racconti delle mie escursioni, qualcuno non concepisce l'andare in montagna senza uno scopo che può essere la ricerca di funghi, asparagi, e altro e rimane, da un lato sconcertato e dall' altro meravigliato che io possa andare in montagna solo per il gusto di salire su una cima. Mi hanno seguito in tanti ma, ahimè, chi per un motivo chi per un altro li ho persi tutti. C'è da dire che non tutti sono disponibili a seguirmi per un' intera giornata, alzarsi presto la mattina e per giunta di un giorno non festivo (come ho risposto in una domanda precedente raramente esco di domenica). Altri amici li ho abbandonati volontariamente perché nelle gite, lunghe e dure, la loro presenza era solo di sconforto, non facevano altro che lamentarsi sia delle lunghe " tradotte con l' auto " che delle escursioni vere e proprie. Altri ancora non li ho più portati perché, nonostante aver pianificato la gita e avergli detto di presentarsi la mattina con le borracce piene di acqua arrivavano sempre senza costringendomi poi a cercare una fonte nel paese più vicino alla base di partenza perdendo così tantissimo tempo, oppure non facevano colazione a casa e dovevano fermarsi a un bar, altri se, lungo l' escursione, incontravano funghi ne facevano l' obiettivo primario e altri ancora, durante la gita se il tempo cambiava e si metteva a piovere diventavano "ingovernabili" … "impazzivano" (tutti a me sono capitati) e rinunciavano alla meta tornando sui loro passi correndo a più non posso (cosa che detesto) con il rischio, e qualche volta è successo, di perdere il sentiero. A un certo punto sono arrivato alla conclusione che è meglio andare soli che male accompagnati e di solito, anche se a malincuore, così faccio.
Poi, nel tuo sito vedo che hai fatto un bello studio sui Cippi di Confine. Credo di non aver mai visto una altro lavoro di questo genere. Se fossi stato io ad incontrare i cippi di confine sarei rimasto con le domande senza risposta, invece tu hai osato posare lo sguardo (e la mente) la dove pigrizia ed ignoranza di molti non osa andare. Come è nata questa cosa?
Le mie prime escursioni le ho fatte sui monti Reatini; percorrendo questi sentieri, mi sono imbattuto per la prima volta in una grossa pietra circolare con il basamento quadrato e sono rimasto meravigliato da quella visione. Camminando in altri sentieri, sempre sui monti Reatini, ne ho incontrati diversi ed osservandoli attentamente, mi sono accorto che ciascuno portava un numero differente; da quel momento è nata questa passione perché ho capito che seguendo una certa linea avrei avuto la possibilità di trovarne altri con numero crescente o decrescente a seconda del senso.
In fine vedo ... quante foto... quante quante. Quante. Lo sappiamo io e te che di foto ne facciamo molte. Davvero cosa speriamo di portarci a casa? Ci riusciamo davvero oppure quello che viviamo in montagna ci rimane solo dentro?
Di foto stampate ne ho veramente tantissime, tutte catalogate e divise per gruppi montuosi. Ognuna porta la data e la descrizione dettagliata dell'immagine (veramente un lavorone). Quando sono passato al digitale le immagini sono aumentate, anche qui, ognuna ha la descrizione particolareggiata. Ogni piccolo attimo vissuto in montagna mi rimane dentro; guardando le foto mi accorgo del tempo che, purtroppo, passa inesorabile e riesco ad avere, per un istante, le stesse sensazioni avute durante quelle passeggiate.

Il sito di Giuseppe Albrizio è: Le mie Passeggiate di Giuseppe Albrizio

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