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Notizie di montagna dal Club 2000m (a cura di Francesco MANCINI Componente del Consiglio Direttivo e Grande Appenninista)![]() |
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Marcello ferrazza e italo iachini: i primi grandissimi appenninistiLa copertina di questa settimana è dedicata a questi 2 Grandi Montanari che per primi hanno realizzato l'intero Albo di tutte le Cime che vanno dai 2000m ai quasi 3000m del Gran Sasso D'Italia.
11 Settembre 2005Due anziani alpinisti hanno scalato le 245 cime dell'Appennino Italiano Hanno raggiunto ieri, alle 13.30, la Cima di Femmina Morta (2.423 metri), nel Parco Nazionale della Majella, la n. 245 e ultima delle cime dell'Appennino che si erano prefissi di scalare Marcello Ferrazza, 65enne del Cai di Colleferro, e Italo Iachini, 66 anni del Cai di Ascoli Piceno. Il loro progetto di salire tutte le vette appenniniche oltre i duemila metri era nato tre anni fa. I due alpinisti, accompagnati da una folta schiera di appassionati, hanno coronato il loro sogno in una splendida giornata di sole, contribuendo a censire in maniera ancora piu' precisa le cime appenniniche: ne hanno infatti individuate altre 22, oltre a quelle citate nel libro 'I 2000 dell'Appennino', edito dalla casa Editrice Il Lupo che ne passava in rassegna 223. In questa data entrambi hanno portato a termine un record mai tentato prima: l'ascensione di tutti i «duemila metri» dell'Appennino. Quasi 250 vette conquistate nell'arco di tre anni con la sola forza delle gambe e dei polmoni, spinti da quell'inesauribile carburante che si chiama passione per la montagna, amore per la natura, piacere del confrontarsi con se stessi ogni giorno, con nessun'altra contropartita che la soddisfazione intima di avercela fatta. Gli escursionisti, Marcello Ferrazza, 65 anni, del Cai di Colleferro, e Italo Iachini, 66, del Cai di Ascoli Piceno, hanno completato la loro impresa salendo dalla località Campo di Giove alla Cima di Femmina Morta, di 2443 metri, nel Parco Nazionale della Majella, raggiungendo il loro ultimo «duemila» dell'Appennino tra i 245 esistenti sulle carte dei Club Alpini. Nel corso della cerimonia ufficiale che ha seguito all'evento, Alberto Osti Guerrazzi, autore del libro «I 2000 dell'Appennino» (casa editrice Il Lupo) ha consegnato ai due arrampicatori una targa ricordo. Tra l'altro, i due escursionisti, con notevole spirito critico e di ricerca, individuarono all’epoca altre 22 vette appenniniche oltre le 223 censite nel libro, portando il totale a 245 cime, tutte documentate con testimonianze e foto che li ritraggono nel loro lungo peregrinare dall'Appennino Tosco-Emiliano all'Etna. «Abbiamo percorso più di 1.500 chilometri a piedi - spiegano i due valenti alpinisti -, pari alla distanza che separa Trapani da Trieste, e un dislivello complessivo di 95mila metri, pari a 25 volte l'ascensione all'Everest dal campo base alla cima». UN BELLISSIMO ARTICOLO DI ALBERTO OSTI GUERRAZZI SCRITTO IN OCCASIONE DEL TRAGUARDO DI FERRAZZA-IACHINI ![]() Tutti i 2000 dell'Appennino (Edizioni IL LUPO) Tanti, proprio tanti: 225, secondo l’autore della guida “I 2000 dell’Appennino”, edizioni Il Lupo; 215 secondo Stefano Ardito; 245 secondo Marcello Ferrazza e Italo Iachini, che per primi, a nostra memoria, hanno salito tutte queste cime... Una bella impresa, compiuta in 3 anni e alla non indifferente età di 66 anni... Loro ci tengono, che la loro età sia sottolineata, ed hanno ragione: una delle tante cose belle che offrono i monti è che vi si può andare anche da non più giovanissimi... Collezionare cime è una sfida che ha sempre attratto gli amanti della montagna, ed è forse una distorsione di quest’ amore, trasformando l’andare per monti da pura avventura estetico - emozionale in sfida sportiva. Ma la montagna è indubbiamente anche un misurarsi con se stessi e le proprie capacità, è anche sport, e la sfida quindi ci sta tutta. Anche perché Italo e Marcello queste cime le hanno salite tutte a piedi, percorrendo più di 15.000 km.. e salendo 150.000 metri di dislivello ! Le prime montagne che portarono degli alpinisti a rispondere a questa sfida furono naturalmente le Alpi, la catena dove l’alpinismo è nato, dove si è per prima operata la trasformazione delle montagne da luogo orrido e malvagio in luogo della bellezza e del gioco, il rischioso gioco dell’alpinismo. E quindi nacque l’idea di collezionare i 4000 delle Alpi; il primo a salirli tutti fu un’oculista austriaco, Karl Blodig, che completò la collezione a oltre 70 anni, per la precisione 73. Oggi i salitori di tutti i 4000 sono molti, in Italia c’è un club riservato a chi ne ha saliti almeno 32. Poi venne Messner e la sfida degli 8000, sfida riservata solo a fortissimi. E ancora c’è la collezione dei 7 Summits, le cime più alte dei 7 continenti, compreso il difficile e assai costoso, Antartide; sfida per ricchi, forse, più che per sportivi. La più antica collezione tuttavia è quella delle cime scozzesi superiori a 3000 piedi 914 metri, che sono un bel numero, 276; il reverendo Robertson la completò in un dossier meticoloso, documentassimo e corredato di belle fotografie; Ma l’aspetto più accattivante di questo bellissimo documento di amore per la montagna è la scrittura: che non è, come avviene ormai quasi sempre, un testo Word, ma è tutto redatto a mano, con una calligrafia precisa, minuziosa e affascinante. È Marcello il calligrafo del dossier, mi ha detto che ha usato un suo vecchio pennino; evidentemente, forse per chi ha più di 60 anni, il computer è ancora uno strumento che può lasciar spazio alla pazienza e alla bellezza. E così, una cima tira l’altra, arrivano al settembre 2005 che ne manca solo una: è nel gruppo della Majella, supera i 2400 metri, si chiama cima di Femmina Morta; nome poco augurale, ma che non scoraggia i due. Che anzi invitano per l’occasione parenti e amici, spesso compagni nelle loro avventure; ed invitano anche l’autore e l’editore del libro galeotto. Domenica 11 settembre la giornata è bella, il gruppo folto, ci si riunisce a Campo di Giove, poi si sale verso la Forchetta della Majella, un valico già a quasi 2400 metri; la salita è abbastanza dura e il gruppo si sgrana, Italo cammina davanti, sale svelto e chiacchierando, Marcello rimane nel gruppo di dietro. Tutti però si aspettano alla Forchetta, ci si ferma a rifocillarsi e ad ammirare l’affascinante pianoro di Femmina Morta. Ora c’è qualche nuvola, non preoccupante; di fronte a noi la mole tondeggiante del monte Macellaro, di oltre 2600 metri, salito da Marcello e Italo, quando? Verso nord, lontano, monte Amaro, la seconda vetta dell’Appennino (2793 m), con sulla vetta la piccola macchia rossa dl Bivacco Pelino. Finiamo di bere e mangiare, aspettiamo gli ultimi, poi tutti insieme verso la facile cima di Femmina Morta (2423 metri); Italo e Marcello vi pongono il piede allo stesso momento, tutti applaudiamo, la sfida è terminata, ora è il tempo per le feste, gli sfottò e le risate, i brindisi e le foto. Tutti abbiamo indosso una maglietta con su scritta la cifra magica, 245. ALLERTA PIANI DI PEZZA Per una maggiore conoscenza del grave problema che si sta presentando Vi allego due foto sulle ipotesi in atto dei nuovi impianti che vorrebbero costruire. ![]() Questo affinchè possiate poi seguire meglio il problema monitorandolo costantemente sui Social oppure sui siti specializzati. ![]() societa' editrice e ricerche: grandi e commoventi storie del passato
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Tra le varie manifestazioni in programma nel 2016 per la ricorrenza del 70°anniversario della sezione, il CAI di Alatri organizza il 2° concorso fotografico.
CAI PALESTRINA: MERCOLEDI' 20 APRILE ![]() ROMA: SERATA RRTREK GIOVEDI 21 APRILE ![]() CAI L'AQUILA: SABATO 23 APRILE ![]() APPROFONDIMENTI ![]() |
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