NEWS N.55 del 3 Maggio 2016

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Notizie di montagna dal Club 2000m (a cura di Francesco MANCINI Componente del Consiglio Direttivo e Grande Appenninista)

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​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​Appenninisti a 80 anni: il grandissimo mario biagi

La copertina di questa settimana è dedicata agli 80 anni di Mario BIAGI che il 29 Aprile del 2016 ha compiuto 80 anni.



Fra le tante persone che ho conosciuto del Club 2000m anche Mario BIAGI ho avuto la fortuna di conoscere anche se la mia è stata solo una conoscenza molto superficiale.

Di certo mi colpì subito la Sua età e le Sue gesta, compiute alla Sua età, narrate dai suo carissimi amici del CAI di Frosinone fra cui Piero LANCIA, che devo ringraziare per questo bellissimo Articolo che allego, dedicato agli 80 anni del Grande Mario BIAGI.

Devo ringraziare anche la nostra Appenninista Emanuela SANNA che mi scrisse, proprio a ridosso della Settima Serata Sociale del Club 2000m di Rieti, parlandomi proprio di Mario BIAGI per soffermarmi proprio su questo incredibile aspetto.

Credo che Mario BIAGI sia un esempio da seguire per tutti i nostri giovani Appeninisti ma anche per tutti Noi.

Il Club 2000m nella mia persona, di tutto il Direttivo ma soprattutto di tutti gli Appenninisti d'Italia si unisce in un abbraccio fraterno per augurare a Mario di continuare a percorrere tutti i sentieri di montagna e di vita per raggiungere il Suo prinicipale obiettivo che non sarà solo il completamento dell'Albo di tutte le Cime del Club 2000m ma per continuare a donare la felicità e la forza con il Suo entusiasmo. GRAZIE MARIO !!!

Gli ottanta anni di Mario BIAGI di Piero LANCIA

Lo scorso 29 aprile Zio Mario ha compiuto ottanta anni.

Zio Mario non è mio zio. Allo stesso modo, non è lo zio di nessuno dei tanti soci CAI con cui condivide le sue escursioni o le serate in sede.

Ci sono soprannomi che attecchiscono bene e non lasciano più chi li porta: è questo il caso. Forse lo chiamiamo tutti così perché, in fondo, tutti vorremmo essere suoi nipoti ed ereditare i suoi geni che lo hanno portato fino a ottanta anni nel suo invidiabile stato di forma.

Sì, perché Mario è il più assiduo frequentatore delle uscite del CAI, dalle passeggiate più tranquille alle escursioni più impegnative.

Tanto per capirci vi farò un paio di esempi tra le tante gite che ho condiviso con lui nell’ultimo anno:

La traversata delle Malecoste (nonostante la domenica precedente avesse fatto Monte Amaro della Majella per la rava di qualche cosa, cioè 1500 metri di dislivello dritto per dritto);

La traversata in sci da Roccaraso a Passo Godi e ritorno, sempre in sci, il giorno successivo.

Intendiamoci bene, questo non vuole essere l’accenno di un curriculum perché Mario non lo fa certo per vantarsi, sono solo esempi per dare la misura del suo stato di forma alla soglia degli ottanta anni.

Non riesco a ricordare un’escursione che Mario abbia saltato perché stanco, influenzato o banalmente raffreddato, o perché non gli andava. Sempre presente alle uscite CAI, sempre disponibile ad un’escursione tra amici o a fare una ricognizione su un percorso sconosciuto.

Ci chiediamo come faccia. Certamente lo aiuta il carattere, l’entusiasmo per la montagna, l’abitudine di fare una lunga camminata quotidiana nelle campagne dietro casa, uno stile di vita sobrio e misurato; il tutto condito con un pizzico di fortuna.

Ma c’è un altro perché, un segreto, una carta nascosta?

Me lo sono chiesto e mi sono dato una risposta: c’è un perché ma non è certo un segreto bensì una carta scoperta, sotto il naso di tutti.

Mi sono convinto, pensandoci a lungo, che l’elisir di Mario sia la collezione dei duemila, la sua passione di salire le cime d’Appennino oltre i 2000 metri.

Qualche anno fa ci sembrava di aver scorto in lui qualche segno di rallentamento, peraltro facilmente giustificabile con l’età; poi, invece, quando Mario ha cominciato la collezione è ringiovanito, come se gli anni avessero cominciato a scorrere al contrario.

Oggi Mario è a quota 178, il centosettantottesimo duemila lo abbiamo fatto insieme un paio di settimane fa; di queste 178 cime, Mario ne ha fatte un centinaio solo negli ultimi sei anni, cioè da quando ha cominciato a collezionarle.

Da quel momento ha ritrovato uno spirito d’avventura e una voglia di montagna non comuni alla sua età; questo desiderio fisso di continuare nella collezione gli dà l’energia per continuare a salire una cima dopo l’altra; senza disdegnare le cime che non arrivano a 2000 metri, ben inteso.

Mario è arrivato così a questo traguardo con l’allegria e il brio degli anni giovanili: non ci resta che fargli i migliori auguri per i suoi leggerissimi ottanta anni e per le prossime cime che si appresta a salire.​





NUOVI BLOG DI MONTAGNA


OLTRE LE MONTAGNE DI Fabrizio DI MEO




Questa settimana vorrei presentare un nuovo bellissimo Blog di montagna (e non solo) di un nostro Caro Appenninista di cui già ne ho parlato nella NEWS N. 32 del 26 Ottobre 2015 mentre festeggiava le Sue 100 Cime.

Invitiamo tutti i nostri iscritti a viverlo per vivere le Sue bellissime emozioni, parole e foto.

" Oltre le Montagne " è il nuovo Blog di Fabrizio DI MEO che nasce per questi 3 motivi che lui stesso descive nella Homepage.
 
" Ci sono almeno tre motivi per guardare oltre le montagne

Il primo proviene dalla passione per questo tipo d’ambiente. Quando si sta in vetta, lo sguardo si perde nell’orizzonte, alla ricerca di qualcosa su cui fermarsi e immancabilmente ricade su una montagna e poi su un’altra ancora, andando sempre oltre, nella continua ricerca di nuovi territori da scoprire, progettando altri cammini.

Il secondo motivo ha un significato indiretto ed è riconducibile alla mia passione per i viaggi, perchè oltre le montagne c’è un mondo da scoprire. Quella mia è una passione per la vita all’aria aperta, l’outdoor come lo chiama qualcuno, lo scoprire nuove località o tornare di nuovo negli stessi posti con maggiore consapevolezza, visitare borghi e paesi antichi dove la storia si è fermata e ci si immerge in situazioni lontane dalla nostra realtà quotidiana, oppure perdersi nella natura di un’oasi protetta, di un’area naturalistica, di un sito archeologico, ma anche starsene seduti sulla riva di un lago ad aspettare il tramonto.

Il terzo motivo ha un significato metaforico e forse raccoglie anche le prime due motivazioni. Guardare oltre la montagna, è un modo per rimanere sempre attivi, appassionarsi per le cose belle che offre il mondo, raccogliendo quanti più elementi possibili affinchè le nostre passioni non smettano mai di essere alimentate. Come un bambino che scopre ogni giorno il mondo intorno a lui e gioisce per ogni piccolo e grande particolare.

Fabrizio "

INIZIATIVE SUL PROBLEMA DEI PIANI DI PEZZA



Marco MORANTE ha realizzato su Facebook una iniziativa per discutere sulla problematica in oggetto.

Ha in animo un incontro per tutti gli interessati affinchè si possa organizzare a L'Aquila una riunione preparatoria per un incontro più ampio direttamente ai Piani di Pezza in GIugno/Luglio.

Date le vostre disponibilità per questo primo incontro a questo link:http://doodle.com/poll/ukt4xg6269q4cdmnru7gbkur/admin#table

Grazie a tutti.



SOCIETA' EDITRICE E RICERCHE: GRANDI E COMMOVENTI STORIE DEL PASSATO

Ringrazio Alberico ALESI e Maurizio CALIBANI per averci raccontato sul Social di Facebook le storie che mi permetterò di allegare qui sotto affinchè queste cronache del passato possano rimanere a memoria dei futuri appassionati di montagna tramandate da questi 2 Grandi Alpinisti e Storici di montagna oltre che Editori di questa Casa Editrice che ci permette di conoscere passato presente e futuro di tutte le montagne del nostro Appennino.

 

" Come da noi promesso (e come da voi richiesto), eccoci all’appuntamento da poco inaugurato con i racconti di montagna in bilico tra avventura e sventura. Abbiamo iniziato parlandovi di una valanga che ha travolto un Rifugio nei pressi del Lago di Pilato, dunque continuiamo con le altre terribili e curiose valanghe che hanno segnato la storia di paesini, abitanti e montagne nella catena montuosa dei Monti Sibillini nel mese di Marzo del 1934.

Conoscete il paese di Casale Vecchio nella zona di Montegallo?

Proprio in quel luogo nevicava ormai da parecchi giorni, il freddo era intenso in quel livido mattino e per di più si era spenta una povera bambina malata di polmonite.

Il paese era sommerso dalla neve e la gente si era unita al capezzale della piccola mentre un ragazzo era stato spedito in chiesa a suonare la campana in lenti rintocchi.

Un’Improvvisa, violenta folata di vento scosse il paese; nessuno riconobbe “l’ariò” (arione), lo spostamento d’aria provocato da una gran massa di neve in movimento; poi non ci fu più tempo per pensare: l’enorme valanga investì con un boato il paese sgretolandone le povere case in arenaria come fossero di carta.



Tra le poche rimaste in piedi vi era quella della piccola defunta, con dentro le persone che la vegliavano. Una fortunosa coincidenza? Un miracolo della Madonna della Neve, cui era dedicata la chiesetta cinquecentesca, anch’essa rimasta in piedi salvando l’improvvisato campanaro?


Gli abitanti di Montegallo armati di pala si accingono ad intervenire a Casale Vecchio.
(Foto per gentile concessione di Nicola Rovedi)



Sta di fatto che i morti furono “soltanto” otto.

Questo accadeva nel 1934, Casale divenne un paese fantasma ed i suoi ruderi vennero chiamati Casale Vecchio, mentre il nuovo paese, ricostruito a poca distanza ma in zona sicura, si chiama Casale Nuovo.



Non era però la prima valanga che si abbatteva sul Fluvione.

Nel 1929, anno del “nevone”, un’altra valanga, violentissima, aveva raggiunto il mulino Capponi, uccidendo i due figli del proprietario mentre spalavano la neve. Uno dei corpi fu scaraventato nella stalla dallo spostamento d’aria, l’altro fu ritrovato 100 metri più a valle, 40 giorni dopo, da un passante che si recava a Santa Maria in Pantano per la tradizionale festa del Lunedì di Pasqua (informazioni di Francesco Lori).

Nello stesso inverno 1934 altre valanghe investirono Rubiano (11 morti) e Bolognola (dedicheremo un prossimo appuntamento alla Valanga che colpì Bolognola, quindi non perdetevi per strada e seguiteci attentamente!), già devastata da una precedente valanga nel 1930 offrendo tristi occasioni di riflessione sull’abitudine al disboscamento selvaggio.


Questa particolare storia, insieme a tante altre, la potete trovare nell’itinerario 5 (Valle del Fluvione) nella guida “Monti Sibillini - le più belle escursioni” edito da Società Editrice Ricerche.

Non vi è venuta voglia di scoprirla? Per ordinarla e acquistarla on-line sul nostro sito, cliccate il seguente link: http://www.edizioniser.com/…/monti-sibillini-le-piu-belle-e…


FOTO DELLA SETTIMANA

Questa foto la chiamerei così: Quando il Mare si trova in Montagna...





Fra le tante bellissime foto che i nostri Appenninisti pubblicano ce ne sono alcune che presentano delle caratteristiche uniche nella loro peculiarità.

Questa settimana vorrei ringraziare la nostra solare Angelamaria TRESCA di L'Aquila che ci segue sempre con tanto affetto presente sia alla Sesta Serata Sociale del Club 2000m a Rosciolo dei Marsi ad Avezzano che alla Settima Serata Sociale a Rieti.

Angelamaria è riuscita a trovare questo scatto in una delle Sue salite sulla Catena del Gran Sasso specificatamente nei pressi di Pizzo Cefalone.

Se volete ammirare altre bellissime foto di Angelamaria vi invito a seguirla sul Suo Profilo Facebook personale dove posta foto de " IL MIO GRAN SASSO ".

 

interessanti iniziative di montagna














CAI SEZIONE DI TIVOLI



Venerdì   13 maggio alle  ore 18.00
presso la Sede di Tivoli (Rm) Vicolo Palatini n.11

presentazione

UN ALTRO MODO DI "FARE CAMMINO"

25 giugno - 8 luglio 2016
LUNGA MARCIA PER L’AQUILA – V Edizione

Da San Giuliano di Puglia a L'Aquila, 14 giorni di cammino per chiedere la messa in sicurezza antisismica di tutti gli edifici scolastici

Arrivata alla sua quinta edizione, la Lunga Marcia per L’Aquila organizzata da Movimento Tellurico con il patrocinio di Federtrek e Borghi Autentici d’Italia e con l‘adesione di numerose associazioni ed Enti Locali, parte quest’anno da San Giuliano di Puglia, il comune molisano colpito dal sisma del 31 ottobre 2002 che fece crollare un solo edificio, la scuola, l'istituto Francesco Jovine", provocando la morte di 27 bambini e la loro insegnante. Dal 25 giugno In 14 giorni di cammino per un totale di 240 Km collegheremo con una linea ideale di passi San Giuliano di Puglia a L’Aquila per sottolineare la necessità di avviare a livello nazionale una campagna di messa in sicurezza antisismica degli edifici a cominciare dalle scuole e dagli altri edifici pubblici.



CAI MONTEROTONDO




CAI PALESTRINA



 
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