Newsletter N.59 del 28 Giugno 2016
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Notizie di montagna dal Club 2000m (a cura del Grande Appenninista Francesco MANCINI Componente del Consiglio Direttivo) |
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DOMENICA 10 LUGLIO 2016
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FIOCCO AZZURRO NEL CLUB 2000MVoglio fare le FELICITAZIONI a mio nome e del Club 2000m al nostro Appenninista Luca FLAMINI che il 17 Giugno è diventato PAPA' di un nostro nuovo Appenninista dal nome RAFFAELE di 4030 Grammi. Fra i tanti regali ricevuti merita assolutamente la visione del bigliettino di Auguri realizzato dai Suoi amici di montagna che rappresenta tutto l'entusiasmo possibile per il CLUB 2000M. Grazie a Luca e al nuovo nato Raffaele per aver condiviso con noi questo momento. DONAZIONE AL CLUB 2000M Vorrei ringraziare pubblicamente il Grande Appenninista e Prof. Giuseppe Carfì Di Serra Rovetto Boscopiano che da tempo mi aveva donato una piccola biblioteca di riviste, libri, notiziari e altro del CAI che sto finendo di inventariare in questi giorni: la più vecchia è questa di 40 anni fa...una vero tesoro prezioso di foto, notizie, eventi...peccato che il Club 2000m non abbia una Biblioteca altrimenti sarebbe stato alla portata di tutti i nostri iscritti...quindi GRAZIE ancora al nostro Maestro Carfì Di Srb Giuseppe. APPROFONDIMENTI CULTURALI A CURA DEL DIVULGATORE SCIENTIFICO DEL CLUB 2000M LUCIANO GRASSI Un fungo che vediamo spesso nei faggi malati o morti! Fomes fomentarius è detto, proprio per questo, anche il fungo dell’esca: messo vicino alle scintille di una pietra focaia, l’uomo preistorico vi accendeva il fuoco”. Si tratta di uno dei funghi responsabile della carie bianca, una malattia del legno che porta alla morte dell’albero colpito. Si tratta di un fungo conosciuto sin dall’antichità, tanto che ne è stato trovato qualche pezzo anche in una sacca di Ötzi, l’uomo del Similaun, una mummia risalente al 3300 a.C. Sfruttando la natura legonso-stopposa del fungo, a quei tempi veniva sicuramente usato come esca per accendere il fuoco. In epoca successiva, sempre per lo stesso scopo, veniva sbriciolato in polvere e mescolato al salnitro (KNO3) in modo da da facilitarne l’accensione. SOCIETA' EDITRICE E RICERCHE: GRANDI E COMMOVENTI STORIE DEL PASSATO Ringrazio Alberico ALESI e Maurizio CALIBANI per averci raccontato sul Social di Facebook le storie che mi permetterò di allegare qui sotto affinchè queste cronache del passato possano rimanere a memoria dei futuri appassionati di montagna tramandate da questi 2 Grandi Alpinisti e Storici di montagna oltre che Editori di questa Casa Editrice che ci permette di conoscere passato presente e futuro di tutte le montagne del nostro Appennino. Come già vi abbiamo raccontato, nel 1823, 1930 e 1934 una serie di valanghe hanno colpito duramente il comune di Bolognola. In quel post abbiamo poi citato le parole di un altro grande viaggiatore e alpinista che nel 1889 da Bologna risaliva la Valle del Fargno, compatendo il completo sterminio dei boschi e temendo le tristi conseguenze. Lui è il secondo “PERSONAGGIO DI (S)PICCO” di cui vi parleremo dedicato alle personalità folgorate dal fascino dei Monti Sibillini: sto parlando di Giambattista Miliani. Anch’esso, come abbiamo detto prima, è alpinista, ma non del calibro di Marinelli. Ad ogni modo come lui ama viaggiare, e lo fa con intenti esplorativi e scientifici. I suoi racconti sono ricchi di osservazioni a carattere botanico e geologico, frutto degli studi universitari di scienze naturali. Egli è convinto ambientalista e non si fa sfuggire occasione, nei suoi scritti, per ricordarlo. Le sue amare considerazioni sull’incoscienza dell’uomo che saccheggia irresponsabilmente le risorse naturali suonano sorprendentemente profetiche. Vi riproponiamo le sue parole che avete già letto per poter comprendere al meglio il suo pensiero a riguardo: “Da principio si prova un sentimento di piacere entrando fra il verde dei faggi, ma poi si è tosto delusi e si soffre osservando da per tutto impressi i segni dell’opera devastatrice di coloro che più dovrebbero averli a cuore. (…) Quando un tempo verrà, per cui questo in cui viviamo sarà remoto di secoli, i monti riavranno le loro chiome, e i posteri lontani parleranno della distruzione dei boschi, operata nell’epoca nostra, come di una colpa più grave di quella che ora noi facciamo a chi sotterrò o distrusse i capolavori dell’arte antica.” Miliani nasce a Fabriano nel 1856. È un uomo comune: illuminato imprenditore agricolo, industriale cartario di lunga tradizione familiare, ed in queste veste fece di Fabriano il luogo di produzione per eccellenza della carta di qualità. Impegnato in politica, nel 1917 è Ministro dell’Agricoltura nel governo di Vittorio Emanuele Orlando. Quintino Sella, grande statista e fondatore, nel 1863, del Club Alpino Italiano, nel corso di un’escursione nell’Appennino fabrianese gli disse: “Si ricordi, lei che è giovane alpinista, di andare spesso ad attingere la calma dell’animo e l’energia al lavoro sulla montagne, ma si ricordi pure che così facendo, contrae obblighi con i suoi monti, che le danno tanti conforti, e le mantengono tanta salute”. “Quelle parole io non le ho più dimenticate- scrive Miliani- e vorrei che le forze ed il tempo non mi venissero meno, per mostrare quanto profondamente mi stiano scolpite nell’animo”. Giambattista Miliani muore nel 1937 a Fabriano, mentre si trova a lavoro nella sua cartiera, all’età di 81 anni. Un lungo ed interessantissimo articolo di Miliani chiamato “I Monti della Sibilla” del 1889 (emendato dalle parti lungamente descrittive degli accessi carrozzabili e di altrettanto lunghe descrizioni geologiche) lo trovate a pagina 37 del libro monti Sibillini - racconti di salite dal 1420 al 1935, a cura di Alberico Alesi, edito dalla Società Editrice Ricerche. È interessante già da subito iniziare a scorgere i diversi tipi di approccio che differenti personalità hanno nei confronti della medesima passione per la montagna. Ma ciò che li accomuna nonostante la diversità, è l’occhio di ammirazione e l’animo curioso che nutrono verso i nostri Monti Sibillini. EVENTO DEL CAI L'AQUILA Il CAI dell'Aquila ha il piacere di informare che quest'anno ricorre il 130° anno dall'inaugurazione del Rifugio Garibaldi e la Sezione festeggerà questa particolare ricorrenza con delle iniziative alle quali sono invitati i soci del CAI. Domenica 3 Luglio si terrà la prima edizione del "Mulo del Garibaldi" Domenica 17 Luglio si terrà la festa per i 130 anni dalla costruzione del rifugio. A tal proposito ricorda che anche quest'anno il rifugio sarà aperto nei mesi di Luglio e di Agosto in tutti i fine settimana; Un gruppo di soci della sezione dell'Aquila si è reso disponibile a tenere aperto il rifugio in questo periodo consentendo il pernotto a chi desideri frequentare il Gran Sasso (necessaria prenotazione ai numeri presenti sul sito internet www.cailaquila.it). Il Mulo del Garibaldi 3 Luglio 2016 Escursionismo & “Fatica” Parco Nazionale Gran Sasso – Laga Rifugio Garibaldi – 130° anniversario “Il Mulo del Garibaldi” – I° edizione Prova di “resistenza” per il rifornimento di bevande del Rifugio Garibaldi, aperta a tutti i soci. Commissione escursionismo Regolamento dettagliato in sezione EVENTI VARI ADDIO A MASSIMO MONDELLA Non mi era ma successo di dover scrivere su un Appenninista che non è più tra noi. Ho riflettutto molto se rendere nota questa notizia a tutti coloro che non conoscevano Massimo Mondella. Anche io non lo conoscevo di persona e peraltro neanche sui Social ma ho letto la partecipazione e la sofferenza di alcuni di Noi che lo conoscevano per essere saliti in montagna con Massimo. Quando arrivano queste drammatiche notizie, anche se non conoscevo la persona, per tuta la settimana sono addolorato perché rifletto sulla sofferenza delle persone che gli volevano bene, ai familiari, agli amici. Purtroppo Massimo nella settimana appena trascorsa ci ha lasciato sulle nostre montagne e la cosa più incredibile è che, Lui abituato a percorrere sentieri molto più impegnativi e alpinistici, ci ha lasciato sui Sibillini montagne che d’estate sono molto più morfologicamente morbide rispetto ai tanti percorsi Alpinistici a Nord che lui aveva scalato. Il Club 2000m con questa piccola citazione di Massimo è presente al dolore della famiglia, del CAI di Roma e a tutti gli amici che sono saliti in montagna con Lui. Mi permetto di fare mie e di scrivere le parole di Andrea Atom Lunghi che di recente era salito con Massimo addirittura sulle montagne lontane del Pollino che racchiudono nella loro drammaticità anche la bellezza dello spirito di Massimo Mondella. “ E’ terribile. L'ho conosciuto tre settimane fa sul Pollino. Tra i ricordi più belli ho i sorrisi scambiati mentre ci davamo il 5 sul Pollinello, ultimo 2000 del giro. Dei sorrisi muti, legati da un filo invisibile, che dicevano più di tante parole. E' stato un piacere Massimo. RIP “ |
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